In seguito ai tentativi della Federazione Russa al livello internazionale di utilizzare il pretesto di combattere la pandemia di COVID-19 per allentare o revocare le sanzioni internazionali imposte in risposta all’aggressione militare contro l’Ucraina, l’Ambasciatore d’Ucraina in Italia, Yevhen Perelygin, ha inviato delle lettere alle Commissioni per gli Affari Esteri del Senato e della Camera dei Deputati trasmettendo il rispettivo Appello della Commissione per gli Affari esteri del Parlamento dell’Ucraina ai Parlamenti di Stati esteri.
Nella sua lettera l’Ambasciatore comunica che: «L’Ucraina, non avendo potuto restare indifferente per la situazione con la pandemia Covid 19 in Italia, ha dato un suo contributo inviando in Italia il personale medico (cha hanno svolto la loro missione presso gli ospedali delle Marche), nonché materiale sanitario.
Malgrado le sfide del coronavirus, assistiamo ai tentativi di alcuni paesi – che continuano a non rispettare il diritto internazionale minando la sicurezza globale – d’approfittare di tale situazione per distogliere l’attenzione della Comunità internazionale dalle proprie responsabilità.
In questo contesto trasmettiamo l’Appello della Commissione per gli Affari esteri della Verkhovna Rada – il parlamento dell’Ucraina – ai Parlamenti di Stati esteri».
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Nel suo Appello Il Parlamento dell’Ucraina invita la comunità internazionale a rimanere fedele ai principi del diritto internazionale e a contrastare le misure manipolatorie e dannose adottate dalla Federazione Russa in merito agli obiettivi della lotta contro il COVID-19.
Con il pretesto di combattere la pandemia, la Federazione Russa vuole costringere il mondo a chiudere gli occhi davanti alle continue violazioni della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, alle violazioni dei diritti umani e delle libertà fondamentali dei cittadini ucraini nei territori occupati.
A questo proposito, la Commissione per gli Affari Esteri della Verkhovna Rada dell’Ucraina chiede alla comunità internazionale di continuare a mantenere una solida posizione riguardo al fatto che l’unica ragione legittima per il cambiamento della politica internazionale sanzionatoria nei confronti della Federazione Russa è la cessazione dell’aggressione armata nei confronti dell’Ucraina e la liberazione, dall’occupazione del sovrano territorio ucraino, della Repubblica autonoma di Crimea e della città di Sebastopoli nonché alcuni dei distretti delle regioni di Donetsk e Luhansk. Soltanto queste azioni da parte della Federazione Russa potranno essere una condizione per revocare le sanzioni.
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