Il candidato alla presidenza del partito democratico Joe Biden, che sembra a un passo dal vincere le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ha promesso che il Paese rientrerà nell’Accordo di Parigi sul clima del 2015. Biden ha affermato che lo farà nel primo giorno di presidenza. Il ritiro dall’accordo, eredità di Obama, era stato annuciato nel giugno del 2017 e il Presidente Trump aveva sostenuto che il taglio delle emissioni previste dal testo era un fardello troppo pesante per lo sviluppo economico americano. Nigel Purvis, che lavorato ai negoziati sul clima per Bill Clinton e George W. Bush, citato da Euronews, ha spiegato che Biden non avrà bisogno dell’approvazione del Congresso e che per lui sarà davvero possibile firmare il provvedimento per il rientro nell’Accordo sul clima già nel primo giorno utile dall’insediamento. Gli Stati Uniti quindi torneranno indietro rispetto a quanto deciso da Trump?
Today, the Trump Administration officially left the Paris Climate Agreement. And in exactly 77 days, a Biden Administration will rejoin it. https://t.co/L8UJimS6v2
— Joe Biden (@JoeBiden) November 5, 2020
Il parere di Emiliano Battisti, esperto di Nord America:
In caso diventi Presidente, Joe Biden ha dichiarato che farebbe rientrare gli Stati Uniti nell’Accordo di Parigi sul clima (dal quale sono fuori da ieri, 4 novembre). La politica sarebbe in continuità con l’amministrazione Obama che, infatti, ne fu firmataria, oltre che assecondare l’ala più ambientalista del partito democratico. Tuttavia, gli Stati Uniti si troverebbero a dover recuperare il terreno perso in questi anni e a dover sopportare costi più alti di quanto avrebbero fatto se avessero continuato a far parte dell’accordo.
Scrive il giornalista Rocco Bellantone su Nuova Ecologia:
Il candidato democratico annuncia che, se verrà eletto, l’America riprenderà in mano l’intesa che era stata stralciata da Trump. Ma servirà altro per una reale transizione energetica degli Stati UnitiIn attesa di conoscere l’esito delle elezioni presidenziali americane, con il candidato democratico Joe Biden che appare vicino al raggiungimento dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la Casa Bianca, gli Usa fanno ufficialmente un passo indietro dagli accordi sul clima di Parigi. Siglata nel 2015 da Barack Obama, l’intesa è stata stralciata dal suo successore Donald Trump il quale, un anno fa, si era avvalso di una clausola di uscita diventata effettiva ieri, mercoledì 4 novembre.
Nelle ultime settimane di campagna elettorale Biden ha puntato molto sulla questione climatica, dichiarando che in caso di elezione a presidente imporrà al Paese un cambio di passo sul piano delle politiche ambientali ed energetiche. E tra i cambiamenti promessi c’è anche il rientro negli accordi di Parigi. Con un tweet il candidato democratico ha promesso che in caso di nomina nel suo primo giorno di presidenza volterà pagina riprendendo in mano l’intesa sul clima. «Oggi l’amministrazione Trump ha ufficialmente abbandonato l’accordo di Parigi sul clima. Ed esattamente in 77 giorni una amministrazione Biden vi rientrerà», ha twittato Biden.
Per Washington ciò significherebbe rimettersi in riga con gli impegni che nel 2015 erano stati presi da Obama, vale a dire tagliare le emissioni di gas serra dal 26 al 28% sotto i livelli del 2005 entro il 2025. Impegno oggi difficile da rispettare, considerato che attualmente le emissioni generate dagli Usa sono sotto del 15%.
Non sarà questa l’unica incognita da sciogliere riguardo gli impegni ambientali di una nuova Amministrazione Usa a guida democratica. Nel Green deal democratico lanciato da Biden, che dovrebbe essere finanziato con 2mila miliardi di dollari, non si spiega con chiarezza come gli Usa intendono portare avanti la loro transizione energetica verso le fonti rinnovabili. Per un Paese ancora fortemente ancorato allo sfruttamento di fonti fossili e che negli ultimi anni ha investito moltissimo nel fracking, è una domanda che, se saranno vincitori di queste elezioni, i democratici non potranno eludere ancora a lungo.
Illustration: Sarah Grillo/Axios
Redazione
La redazione di Babilon è composta da giovani giornalisti, analisti e ricercatori attenti alle dinamiche mondiali. Il nostro obiettivo è rendere più comprensibile la geopolitica a tutti i tipi di lettori.
Se le questioni di genere dettano le agende di politica estera
19 Dic 2024
Il perseguimento di politiche identitarie da parte dell'establishment della politica estera occidentale sta portando a…
La crisi della democrazia negli Stati Uniti
14 Lug 2024
Che America è quella che andrà al voto il 5 novembre 2024 per eleggere il suo presidente? Chi vincerà lo scontro tra…
Il mondo al voto. Il futuro tra democrazie e dittature
18 Gen 2024
Il 2024 è il grande anno delle elezioni politiche nel mondo. Dopo Taiwan la Russia, l’India, il Regno Unito, l’Unione…
Chi è stato Henry Kissinger
1 Dic 2023
Con la scomparsa di Henry Kissinger se ne va forse l'ultimo frutto della Germania di Weimar, arrivato negli Stati Uniti…