Gli Stati Uniti hanno confermato di aver eliminato con successo Qasim al Rimi, comandante di al Qaida nella Penisola arabica (Aqap), durante un’operazione di controterrorismo condotta in Yemen. Qassim al Rimi, or al-Raymi, era uno degli esponenti più importanti dell’organizzazione terroristica. La Casa Bianca ha riferito che l’operazione è stata portata a termine sotto la direzione del presidente Donald Trump spiegando che l’eliminazione di al Rimi è da ritenersi un grave avvenimento per il movimento globale di al Qaida. “Rimi è entrato a far parte di al Qaida negli anni ’90, lavorando in Afghanistan per Osama bin Laden. Sotto Rimi, Aqap ha commesso violenze indicibili contro i civili nello Yemen e ha cercato di condurre e ispirare numerosi attacchi contro gli Stati Uniti e le nostre forze”, è scritto nella dichiarazione ufficiale. “La sua morte deteriora ulteriormente Aqap e il movimento globale di al Qaida e ci avvicina all’eliminazione delle minacce che questi gruppi rappresentano per la nostra sicurezza nazionale”.
L’informazione dell’uccisione di Rimi in un attacco americano circolava sui canali social dei jihadisti dal mese scorso. Il New York Times per primo aveva scritto a fine gennaio che l’uomo era stato ucciso da un attacco Usa. Ma fino a questo momento era mancata la conferma ufficiale da parte degli Stati Uniti. Il giornale aveva anche riferito che un informatore l’anno scorso aveva dato alla CIA dettagli su dove si trovava Rimi, permettendo agli americani di localizzarlo attraverso droni di sorveglianza e di preparare il terreno alla sua uccisione alcune settimane prima dell’attacco mortale. Da ottobre 2018 il Dipartimento di Stato Usa aveva stabilito una taglia di 10 milioni di dollari per chi avesse fornito informazioni sulla posizione di Qasim al Rimi.
Il comunicato ufficiale della Casa Bianca descrive Rimi come un fondatore e il leader di al Qaida nella Penisola arabica (Aqap), ma anche come il numero due del capo supremo di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri. Nonostante l’età, 40 anni, Qasim al Rimi era un veterano di al-Qaeda. La sua carriera nell’organizzazione inizia anche prima degli attentati dell’11 settembre, quando Osama bin Laden lo definì un giovane promettente dalle capacità di leadership. Quando era ventenne Rimi venne posto come istruttore del campo al-Farouq, il più importante campo afghano, dove vennero addestrati alcuni dei dirottatori che perteciparono agli attentati dell’11 settembre. Dopo l’11 settembre fuggì in Afghanistan per fare poi ritorno in Yemen. Nel 2005 Rimi venne condannato e imprigionato per aver cercato di assassinare l’Ambasciatore americano Edmund Hull e di compiere attacchi alle ambasciate straniere. Nel 2006 Rimi riuscì ad evadere di prigione con almeno 20 suoi compagni. Alcuni di loro lo aiutarono a fondare l’Aqap. Dopo gli attacchi dell’11 settembre, Osama bin Laden ordinò ai suoi uomini di provocare un’insurrezione all’interno del regno saudita. Questo costrinse alcuni dei membri dell’Aqap a scappare a Sud della Penisola Arabica e verso lo Yemen. Rimi è stato uno degli uomini chiave del rilancio dell’Aqap. Nel 2009 era apparso in un video che annunciava la rinascita Aqap e la volontà di due suoi uomini di combattere per dare vita a un nuovo califfato islamico.
Come spiega questa analisi, il ruolo di un informatore alimenta i timori di Qaida nella Penisola arabica circa la sicurezza dell’organizzazione. Il gruppo ha subito diversi colpi negli ultimi anni, compresa la morte di 4 figure di spicco nel corso del 2015. Il predecessore di Rimi, Nasir al-Wuhayshi, era stato ucciso con attacco compiuto con un drone proprio in quell’anno.
Clarice Contini
Giornalista, laurea magistrale in Relazioni Internazionali, fiorentina, classe 1986.
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